Esercizi di respirazione diaframmatica con teoria e pratica

 

Respirare è l’atto che compiamo più naturalmete e in maniera istintiva, ma nel canto la respirazione che noi compiamo istintivamente non basta. La corretta respirazione è alla base del canto. E’ l’aria che permette alla nostra voce di “suonare”, certamente però c’è una bella differenza fra il far suonare una voce che parla e far suonare una voce che canta. Nel canto esiste la necessità di utilizzare l’aria in maniera consapevole sapendola dosare e gestendo così, in maniera conscia, il nostro apparato respiratorio, a partire dal diaframma che è il fulcro del meccanismo di produzione della voce. Quando cantiamo le corde vocali devono vibrare in un certo modo in base alle note che stiamo eseguendo e per far ciò necessitano di una particolare quantità d’aria e di una particolare compressione del fiato. Questo ci permette di non stressarle danneggiandole e di emettere il suono esattamente come lo vogliamo, indipendentemente dall’altezza della nota che dobbiamo cantare.

E’possibile modificare l’attività del diaframma in maniera volontaria ed è proprio questo lo scopo che un cantante deve prefiggersi: imparare a gestire volontariamente il movimento del diaframma. E’ fondamentale, nell’apprendimento del canto, imparare a visualizzare, immaginare quelli che sono i meccanismi che si mettono in moto all’interno del nostro corpo. E’ importante per rendere questi meccanismi naturali e spontanei senza lasciarsi intimidire da una terminologia a volte troppo complessa o poco chiara. L’appoggio è la prima azione che si compie in fase di espirazione, nel momento in cui iniziamo a cantare una frase, è necessario “appoggiare” il fiato e sul fiato appoggiare la nostra voce.

L’appoggio avviene grazie al lavoro di alcuni muscoli che ci consentono di mantenere il diaframma verso il basso e di restare in una posizione di espansione. Questo meccanismo ci permette di creare il punto di partenza da cui potremo gestire il fiato e la voce in maniera conscia e controllata. La “solidità” della nostra emissione vocale e la capacità di tenere ben salde le nostre note dipende dal giusto posizionamento del diaframma e dal giusto appoggio che sapremo creare.

Per Sostegno del fiato si intende la capacità di dosare consapevolmente la quantità di aria e la pressione con cui l’aria passa attraverso le nostre corde vocali. Sostenere la voce significa fare in modo che, la quantità di aria che usiamo per crearla e mantenerla, sia adeguata all’altezza della nota che stiamo cantando, al suo volume, alla sua espressività e alla sua durata. Tramite l’uso controllato del diaframma possiamo fare in modo che esso diventi una sorta di valvola tramite la quale siamo in grado di dosare l’aria a seconda delle nostre esigenze vocali. Il sostegno è la conseguenza naturale dell’appoggio, la sua prosecuzione. Appoggio e sostegno devono essere eseguiti senza che il lavoro muscolare si trasformi in tensione e irrigidimento. La respirazione diaframmatica deve avvenire in una condizione di rilassatezza, ma consapevolezza e deve diventare un processo automatico.

Iniziamo a mettere in pratica alcuni consigli
 
– E’ importante avere un semplice approccio nel controllo del diaframma, in modo da eseguire gli esercizi in modo naturale. E’ importante eseguire gli esercizi respiratori per più volte e con costanza, anche una volta che avrete appreso il meccanismo, è importante allenarsi perchè quando si è all’inizio è facile ricadere in errore.

– Applichiamo la respirazione diaframmatica ed impariamo a controllarla contando i tempi di inspirazione ed espirazione. E’ importante eseguire gli esercizi di respirazione lontano dalla digestione e riposandosi per qualche minuto tra un esercizio e l’altro. La respirazione profonda che si effettua può risultare faticosa all’inizio e può portare a lievi giramenti di testa, perciò è bene eseguire gli esercizi accertandosi di avere accanto un punto d’appoggio.

– Il diaframma è un muscolo e per quanto involontario va allenato come vanno allenati i muscoli che ci permettono di controllarlo. Non si tratta di fare centinaia di addominali o piegamenti, anzi, è bene ricordare che i muscoli devono essere tonici, ma mantenersi allo stesso tempo elastici perché elastico è il lavoro e il movimento che compiono.

– La nostra voce ha infiniti colori e sfumature espressive. Riuscendo a dosare la quantità e la “qualità” dell’aria che passa attraverso le corde vocali siamo in grado di dare la dinamica. Cantare forte, fortissimo, piano, pianissimo, eseguire “fade in” (la nota aumenta gradualmente di volume ) e “fade out” (la nota diminuisce gradualmente di volume ).
 
Esercizi
 
-inspirare ed espirare senza trattenere il fiato x 2 volte

-inspirare x 8 tempi trattenere x8 tempi ed espirare x8 tempi (fare 3 serie di questo esercizio), se riuscite è buono aumentare i tempi (o la durata dell’esercizio)

-inspirare con la bocca lentamente ed espirare velocemente x 15 volte

-inspirare lentamente ed espirare emettendo una qualsiasi nota non impegnativa x10 volte (ripetere l esercizio fino a quando la nota emessa non sara costante e fluida)

-inspirare ed espirare emettendo delle dinamiche diverse del volume della vostra voce.

-inspirare ed emettere 4 s, poi rifatelo sostituendo la s con una nota, potete fare questo esercizio x3 volte

-poggiate la mano sull’addome facendo rientrere ed uscire la pancia in maniera lenta e controllata x20 volte

 

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