Quando si deve scegliere una testata ampli metal per chitarra, un fattore da tenere in considerazione è senza dubbio la distorsione del suono: insomma, se facciamo metal, ci vogliono degli amplificatori per chitarra che facciano tremare i muri! Quindi, perché non scoprire i migliori amplificatori metal per chitarra del 2020?
Scelta del miglior ampli metal, cosa sapere
Ci sono determinati parametri che possono fare la differenza, come la tipologia di amplificatore. A valvole, ibrido, a transistor (o stato solido) oppure del tipo digitale, tutto è da provare finché non si trova il suono che piace. Ma ci sono altre possibilità che possono fare la differenza per ogni chitarrista metal che si rispetti. Si dovrà anche tenere conto del budget a disposizione e in che tipo di locali verrà usato questo oggetto essenziale per la musica. Alcuni amplificatori sono progettati per suonare a un volume alto, il che va benissimo per ambienti molto ampi, ma diventa un problema enorme se si è alle prime armi oppure si suona in camera da letto. In questo caso, ci vuole qualcosa di più gestibile. Ed è qui che diventa molto importante visionare le offerte ad amplificatori allo stato solido e quelli digitali che raggiungono il perfetto equilibrio tra un uso live e quello domestico, quindi adatti sia per il palco e per l’uso a casa.
Effetti sonori nel metal e amplificatori
Oltre alla grandezza e al prezzo, ovviamente, ci sarà da valutare se una testata ampli avrà un canale particolare di distorsione del suono: si può valutare anche l’opzione di avere un canale pulito per 8 arpeggi medi, ma il rovescio della medaglia è che usando alcuni amplificatori valvolari tocca scendere a compromessi specialmente su questa tipologia di suono. Da non dimenticare anche la questione effetti se si parla di amp metal: essi hanno modulazioni e ritardi proprio per rafforzare il suono, ma c’è da considerare che con gli amplificatori valvolari si avrà in questo caso un semplice riverbero. Tuttavia, non bisogna scartare nessun amplificatore dotato di effetto campane e fischietti, perché ha in dotazione un loop di effetti posto distorsione che sono la fine del mondo.
Le migliori testate metal per chitarra del 2020
Peavey Invective .120 testata per chitarra – Vedi prezzo o acquista
L’amplificatore di Peavey Invective.120 racchiude tutto quello che serve per una qualità massima del suono: dispone di 4 valvole finali JJ6L6GC accoppiate, di uscite speaker sul retro dell’alloggiamento e parallele, Direct Out MSDI/XLR e Level e Tone Control, interruttori Ground Lift per garantire un limite ai rumori molesti.
La testata valvolare è anche provvista di porta MIDI Out/Thru e ingresso per footswitch MIDI, inoltre ha in dotazione 2 effetti loop tramite footswitch. Non teme il volume alto, ma se i vicini dovessero protestare, si può sfruttare l’interruttore Half Power sul retro. La parte frontale non è da meno, visto che ha tre canali gestibili col pedale come Clean, Crunch e Lead, pensati rispettivamente per offrire un suono pulito, leggero o un suono distorto come se alzassi al massimo il volume, cosa che al metal piace eccome! Come potenza ha 120W, switchabile fino a 60 W. Diciamo che è la degna erede della Peavey 6505, forse l’unico svantaggio è il prezzo elevato rispetto alle concorrenti, visto che costa 1730 Euro.
PRS MT 15 Mark Tremonti – Vedi prezzo o acquista
Una testata compatta nelle dimensioni con una coppia di valvole 6L6 nel finale e due canali: ecco le caratteristiche del primo ampli firmato dal chitarrista degli Alter Bridge e dei Creed. Gli amanti del metal saranno contenti di sapere che questo amplificatore è stato costruito pensando proprio alla musica heavy nonostante sia assolutamente versatile, ma al modico prezzo di 589 Euro si possono ottenere suoni distorti e una qualità del suono professionale. Un controllo push/pull localizzato nel Clean fa sì che si inserisca un boost quando serve, mentre sul pannello posteriore ci sono effetti loop e varie regolazioni per il Bias, di fianco allo switch da usare se si vuole abbassare la potenza da 15W a 7W.
Sul pannello posteriore sono accessibili il loop effetti e le regolazioni per il Bias, accanto allo switch per dimezzare la potenza e forse è questo il suo tallone di Achille, visto che ci sono altre testate più potenti.
Boss Katana 100 – Vedi prezzo o acquista
L’ingegno della tecnologia Tube Logic firmata Boss è il trucco di questo amplificatore combo digitale, che colpisce non solo perché costa solo 399 Euro, bensì per le sue specifiche e soprattutto per il tono. Con una potenza di 20 W, ci sono cinque voci tra cui scegliere, Acustica, Clean, Crunch, Lead e Brown, specialmente quest’ultima ha la caratteristica di fornire assoli stretti e alti, pare un sogno, e ogni suono può essere immagazzinato in uno degli otto canali di memoria con impostazione a otto toni.
Gli effetti inclusi sono straordinari, una vasta gamma che arriva fino a 58, incluse tutte le modulazioni, i ritardi e i riverberi. Si ha la possibilità di registrazione USB diretta, tre controlli rotativi dotati ognuno di pulsante a tre stadi: il difetto riscontrabile è che un controllo rotativo in più poteva risolvere il fatto di non poter avere il Boost e le modulazioni insieme, ma è limitante se si cercano sound più complessi e ricercati, mentre per chi ama la semplicità e la versatilità è la testata ideale.
Orange Micro Dark – Vedi prezzo o acquista
Dalle dimensioni veramente piccole a un costo di 224 Euro, non bisogna sottovalutare la Orange Micro Dark: si tratta di preamplificatore valvolare hi-gain di 12AX7 e una potenza allo stato solido fino a 20 W, meglio di un amplificatore massiccio. Il pannello nero con la banda arancione la cui ha dei disegni che indicano i comandi è dotata di tre manopole, forse questo è un piccolo difetto ma perdonabile. Oltre al gain e al volume (ovviamente per la gestione dei livelli di saturazione e dell’uscita del suono), sarà possibile regolare col potenziamento Shape l’equalizzazione, agendo quindi su più frequenze. Così facendo, la banda media emerge molto facendo passare i suoni puliti caldi a crunch vintage, ma anche permettendo di distorcere i suoni in modo più moderno e più metal.
Diciamo che è il prodotto ideale per chi ama l’essenzialità: l’uscita delle cuffie ha una simulazione di cassa per permettere di suonare in silenzio totale o per registrare le esibizioni dal vivo o nella scheda audio. Sul retro ha un loop di effetti e un’uscita casse eccellente, a patto che i cabinet anche impegnativi partano da otto ohm.
Mesa JP-2C – Vedi prezzo o acquista
Questa testata è stata ispirata dall’amplificatore preferito di John Petrucci, il quale lo ha sempre utilizzato per tutti i suoi dischi con i Dream Theater e da solista. La testata ha tre canali e presenta due equalizzatori grafici assegnabili, compatibilità MIDI, uno switch SHRED, funzioni push and pull su Gain e Presence dei canali distorti e uscita CabClone in modo da uscire dalla testata avendo un segnale bilanciato e una simulazione di cassa con microfono.
Insomma, la testata sarà compatta, ma ha una potenza tra i 60 e i 100W, che in aggiunta alle sue quattro valvole finali 6L6 classe A/B donano un suono brillante e rock se vogliamo, mentre chi vuole imitare il suono Petrucci dovrà utilizzare le cinque valvole 12AX7 nel preamplificatore. Unica nota dolente, ahinoi, è il costo che si aggira sui 4199 Euro.
EVH 5150III 50W EL34 – Vedi prezzo o acquista
EVH sta per Eddie Van Halen e l’ispirazione per il suo suono inconfondibile è dovuta alla cattiva alimentazione del suo Marshall: ecco l’ispirazione per la realizzazione della testata 5150, in una versione con valvole EL34. Al prezzo di 1095 Euro, si avrà una testata compatta e di metà potenza per adattarsi ai palchi piccoli. Dietro il pannello la testata 5150III EL34 nella versione da 50W ha valvole JJ di serie, sette ECC83 (12AX7) e poste nel preamplificatore.
Ideale per chi ama essere versatile, e tenere a portata di switch i suoni tra il Clean puro fino all’High gain spinto, ha tre canali e l’equalizzatore a tre bande viene condivisa nei primi due canali. Il terzo canale è utile per gain, volume, alti medi e bassi. Presence e Resonance come effetti sono aggiunti per adattare il suono in mood acuto o grave, a seconda delle preferenze. In dotazione ha un footswitch a quattro pulsanti ed effetti loop escludibile.
Hughes & Kettner Black Spirit 200 – Vedi prezzo o acquista
Caratteristica principale di questo amplificatore è la Spirit, basata sull’analogico e che consente di programmare il tuto come se fosse un ampli digitale nonché renderlo flessibile e portabile come quelli allo stato solido. E’ capace di erogare 200 W di potenza, ma è switchabile a 20W fino addirittura a 2W, ottimo per chi ama la versatiilità. Struttura in multistrato di betulla, dispone di quattro canali programmabili in cui si possono regolare volume, gain, Presence, risonanza ed equalizzazione con le tre bande di alti, medi e bassi, un classico, affiancato un Noise Gate regolabile con tecnologia Intelligent Dual Breakpoint. Dal selettore rotativo per i canali si possono memorizzare diversi pre-set per ogni suono e personalizzare gli effetti, anche se si può dire che altri amplificatori hanno degli effetti migliori rispetto a questi. Comunque, il Bluetooth e il jack Aux permettono di esercitarsi senza aggiungere altri dispositivi e l’uscita DI della Red Box permette di registrarsi e inviarlo al mixer senza microfono, contando otto simulazioni disponibili. I pre-set possono essere creati e memorizzati anche tramite dispositivi Android o Apple grazie alla app, niente male per un ampli da 771 Euro!
Diezel VH4
(Fonte immagini: https://www.thomann.de/it/diezel_vhx_head.htm)
James Hetfield, Billy Corgan e Matt Bellamy preferiscono il Diezel VH4 per varie ragioni, anche se il prezzo di 3490 Euro potrebbe far storcere il naso a molti. Uscita da 100 W abbinata a quattro canali pre-amp che spaziano ognuno da un Crunch a un Clean (per molti non granché) classico-rock, hogh-gain, rhythm e lead, ma la distorsione del suono di questo mostro tedesco è definita la migliore del mondo. Gli effetti loop possono essere configurati parallelamente o in modo seriale
Fractal Audio Axe-Fx III
Il nuovo Axe-FX III ha a disposizione quattro processori separati al fine di essere potente, di cui appunto due processori di segnale digitale “Keystone” da 1.0 GHz (motore principale), gli altri due controllano gli effetti per doppie prestazioni. Il prezzo forse è l’unico difetto riscontrabile, visto che il traffico USB e le attività di interfacciamento utente quando collegato a PC o Mac sono adeguatamente gestite da un microcontroller a 16-core da 500 Mhz, evitando un supporto per eliminare i rumori di fondo. Se c’è poca luce niente paura, è dotato di un display molto ampio e a color. La gestione del menù è affidata a cinque encoder push e uno principale per una rapida immissione dei dati e il controllo dei parametri, il VU-Meter a LED fornisce la visuale ottimale per le uscite e gli ingressi. I livelli di input e output sono visibili nel display Meters e i vari In e Out sono aumentati, visto che ci sono due ingressi strumento, uno frontale e uno posteriore con commutazione automatica. I puristi protesteranno forse per gli effetti particolari in dotazione visto il prezzo, in quanto costa la bellezza di Euro 2599, ma è la migliore soluzione per chi suona metal moderno.
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