Come collegare un microfono al pc?

Come collegare un microfono al pc?

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Le motivazioni che possono spingerci a dover collegare un microfono al nostro PC sono le più svariate. Ad esempio una serata con i nostri amici dove si vuole passare un pò di tempo cantando le migliori “hit” del momento, sfruttando il computer come console, ma anche durante la presentazione di un progetto o di una tesi.

Tuttavia, non è affatto detto che ognuno di noi sappia come collegare al meglio un microfono al computer (Mac o PC), specie se è la prima volta che si è chiamati a svolgere questa operazione.

In questo articolo cercheremo di chiarire tutti i passaggi che consentono invece di effettuare nel migliore dei modi questa procedura.

Come collegare un microfono al PC? Alcuni aspetti da chiarire

Prima di tutto è bene tenere conto di alcuni aspetti che possono sembrare secondari, ma che in realtà non lo sono affatto. La prima cosa che salta facilmente all’occhio è che i microfoni sono dotati di un grande connettore di uscita a tre pin, diverso dalle strutture che solitamente troviamo su un laptop o su un computer desktop.

Nonostante questa differenza, la buona notizia è che esistono adattatori da microfono a USB, anche se questa soluzione, sebbene sia davvero molto rapida, non permette al nostro microfono di esprimere tutto il suo vero potenziale.

La tecnologia che sta alla base dei microfoni è ovviamente molto più datata rispetto ai computer moderni. I microfoni producono un segnale di uscita analogico e di solito i loro livelli di uscita sono piuttosto bassi. Inoltre, i microfoni a condensatore – generalmente considerati lo “standard” per la registrazione in studio – richiedono anche un’alimentazione esterna.

Fatta questa premessa, di cosa dobbiamo dotarci per far funzionare tutto alla perfezione? In primis servirà una fonte di alimentazione che consenta il funzionamento del microfono. Successivamente, sarà il caso di provvedere ad un preamplificatore, che andrà ad amplificare il segnale di uscita basso ad un livello più adeguato.

In più, dovremo dotarci di un convertitore analogico-digitale per trasformare il segnale analogico in bit e byte. Infine, sarà necessaria una sorta di interfaccia digitale (come ad esempio USB, FireWire, Thunderbolt) per far sì che quei bit e byte arrivino al nostro computer.

Perchè dotarsi di un’interfaccia audio

Tutti i dispositivi possono garantire queste caratteristiche? Ovviamente no, ma ci sono alcuni device che possono fare al caso nostro. Si tratta delle interfacce audio, realizzate da diversi produttori e facilmente acquistabili sul web o recandoci in qualsiasi rivenditore di strumenti musicali (molto più difficilmente nei negozi di elettronica).

Cosa serve per avere un’interfaccia audio all’altezza delle nostre esigenze? Quali sono le caratteristiche da tenere d’occhio? Prima di tutto bisogna evitare di farsi attirare da modelli troppo economici (mai sotto i 200 euro).

Le migliori soluzioni, capaci di garantire un suono superiore e una qualità complessiva migliore, partono da circa 400-500 euro.

Una volta chiarito questo aspetto, possiamo dare uno sguardo alle caratteristiche che non dovrebbero mai mancare su un’interfaccia audio. Ad esempio, deve esserci almeno un ingresso per microfono XLR (due in caso di registrazioni stereo).

Un altro dettaglio molto importante è l’alimentazione phantom (spesso etichettata “P48” o “48V”), che consente di alimentare i microfoni a condensatore dall’ingresso del microfono. Si tratta di una soluzione targata Neumann, che viene particolarmente apprezzata perchè non richiede l’utilizzo di cavi aggiuntivi, dato che bastano dei semplici cavi XLR. Inoltre, l’alimentazione phantom non va ad influire sui microfoni dinamici che non richiedono alimentazione esterna.

Per una buona interfaccia audio servono anche ingressi aggiuntivi per segnali di linea e segnali dello strumento. Gli ingressi di linea sono necessari per i sintetizzatori, le drum machine e tutte le altre apparecchiature con un livello di uscita medio-alto. Gli ingressi dello strumento risultano invece particolarmente utili per chitarre e bassi.

Serviranno poi una o due uscite per le cuffie, specie quando si aggiungono strumenti o voci alle tracce già registrate. L’importante è ricordarsi di disattivare gli altoparlanti per evitare il crosstalk (l’interferenza elettromagnetica, ndr).

Altra caratteristica di rilievo è la possibilità di monitorare le uscite per gli altoparlanti e una manopola del volume sul pannello anteriore. I monitor da studio (compresi quelli economici che vengono utilizzati per l’home studio) sono dotati di amplificatori incorporati.

Tuttavia non è raro che vengano forniti senza il controllo del volume, che può avvenire solo attenuando il segnale in ingresso. Proprio qui entra in gioco la manopola del volume sull’interfaccia audio. Se ne è sprovvista, toccherà acquistare un controller per monitor esterno (ovviamente spendendo di più).

Infine, è bene accertarsi che l’interfaccia audio sia dotata di una porta digitale (come la USB) compatibile con il nostro computer, dando uno sguardo attento anche ai requisiti di sistema. La maggior parte delle interfacce audio richiede l’installazione di un driver dedicato sul sistema. Prima di procedere all’acquisto, meglio recarsi sul sito Web del produttore per vedere se esiste una versione del driver compatibile con il nostro sistema operativo.

Ma allora come fare per capire quale può essere l’interfaccia che fa maggiormente al caso nostro? Meglio dare uno sguardo a quelle più utilizzate, in modo da poterne valutare le rispettive caratteristiche.

Le migliori interfacce computer

Cominciamo dalla USB 2.0, l’interfaccia più comune per aggiungere periferiche a computer Windows e Macintosh. Non siamo di fronte al protocollo più veloce, ma non si può non tenere conto del fatto che la sua larghezza di banda è pienamente sufficiente per interfacce di piccole e medie dimensioni.

Proseguendo abbiamo Thunderbolt, che a differenza di USB 2.0 è senza dubbio un protocollo molto veloce, sebbene sia comune solo sulla piattaforma Macintosh. Inoltre, va tenuto conto che Thunderbolt è una tecnologia che comporta dei costi non banali. Solo un cavo può arrivare a costare anche 50 euro (le interfacce audio Thunderbolt di solito vengono fornite senza cavo, ndr).

Per quanto riguarda le interfacce USB 3.0 siamo agli inizi. USB 3.0 è molto più veloce di USB 2.0, ma potrebbe insorgere qualche problema sul piano della compatibilità, proprio perchè si tratta di una tecnologia abbastanza nuova (anche se per le interfacce audio i dischi rigidi USB 3.0 esistono già da alcuni anni).

Per non rischiare, meglio attendere un’evoluzione più significativa degli USB 3.0 e affidarsi per ora ad un’interfaccia USB 2.0, certamente i modelli più comuni e anche più convenienti.

Tuttavia, va tenuto conto che le interfacce audio USB 2.0 non funzionano sempre molto bene sulle porte del computer USB 3.0 (che di solito hanno un inserto di plastica blu). Teoricamente dovrebbe esserci la retrocompatibilità, ma nella pratica non è sempre così, almeno sulla piattaforma Windows (va meglio con i Macintosh).

Una menzione la meritano anche le interfacce audio alimentate dal bus. Alcune interfacce audio sono fornite senza una presa a muro o un alimentatore esterno, andando ad assorbire tutta la potenza di cui hanno bisogno dal computer a cui sono collegate. Questa tipologia prende proprio il nome di “alimentazione bus”, che rappresenta senza dubbio una soluzione conveniente, sebbene non manchino alcuni inconvenienti.

L’alimentazione bus, specialmente sulle interfacce USB 2.0, non fornisce molta energia, ed un consumo energetico più basso può andare a scapito della qualità audio.

Inoltre, le interfacce audio di questa tipologia raramente forniscono una vera alimentazione phantom P48. Molto spesso, la tensione è troppo bassa o la corrente disponibile risulta insufficiente per andare ad alimentare correttamente un microfono a condensatore.

Le conseguenze probabili sono un aumento del rumore e/o una riduzione della qualità audio. Ecco perchè il consiglio è quello di provvedere a dotarsi di un’interfaccia audio con il proprio alimentatore.

Microfoni Setup e Audio