Quando il vostro impianto audio digitale diventa più grande sarà inevitabile avere a che fare con la distribuzione del word clock. In un primo momento il word clock permette di sincronizzare facilmente diversi dispositivi audio digitali. Nella maggior parte dei casi, è possibile generare e trasmettere il segnale del word clock con i segnali audio digitali passando da master a slave con s / PDIF coassiale, Toslink e (a volte) cavi ottici ADAT e AES / EBU. Ma ben presto verrà eseguito in una situazione in cui la sincronizzazione tramite cavi audio smetterà di funzionare. E’ qui che è necessario impostare un modo per distribuire il word clock master a tutti gli slave che ne hanno bisogno. Ma non confondete il word clock con la sincronizzazione MIDI clock, MIDI Time Code, SMPTE, o qualsiasi cosa che regola il tempo. L’audio digitale, come sappiamo, è composto da 1 e 0, o bit. Questi bit sono raggruppati in parole di esempio. La dimensione comune della parola per l’audio digitale è di 16 bit, 24 bit e 32 bit e a volte anche 64 bit. In effetti quando si parla di audio a 24 bit si intendono i dati con le parole del campione di 24 registri per bit.
Quando queste parole di esempio dei diversi dispositivi iniziano e finiscono allo stesso tempo abbiamo il word sync. Questo è ciò che vogliamo. Il word clock determina la frequenza con cui vengono trasmesse queste parole. Questo ci riporta al nostro vecchio amico la frequenza di campionamento. Potremmo utilizzare una frequenza di clock a 32kH, 44,1 kHz, 48 kHz, 96 kHz o 192 kHz. Quando si utilizzano più dispositivi audio digitali bisogna usare la stessa dimensione della parola e viaggiare alla stessa velocità. Stiamo mantenendo il discorso semplice, ma alcuni si potrebbe chiedere, che cosa succede quando si invia un segnale a un clock di 48 kHz in un dispositivo che lavora a 44,1?. Se si è fortunati, smette di funzionare. In caso contrario, uno dei dispositivi potrebbe far esplodere un forte rumore bianco. Questo è ciò che può accadere nel corso di una mancata corrispondenza. (Questa è una buona ragione per non indossare le cuffie quando si scherza con il word clock!) Ma che dire quando gli orologi sono molto vicini, ma non perfettamente, sincronizzati. Allora otteniamo quello che possiamo chiamare “jitter”. Il Jitter può essere sottile o estremo che può provocare una distorsione.
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