Come creare uno studio di registrazione

Come creare uno studio di registrazione

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Negli ultimi tempi si sente molto parlare di Home Studio o di Home Recording Studio, vale a dire l’attività di registrazione audio in ambito casalingo mediante la creazione di uno studio di registrazione di livello semi-amatoriale.

L’idea, in realtà, non è del tutto nuova, dato che i musicisti hanno sempre pensato a questa possibile soluzione per migliorare le loro performance.

Circa trent’anni fa, i progressi nell’elettronica e nell’informatica hanno permesso di ridurre le dimensioni di apparecchiature, strumenti e dispositivi, consentendo ai musicisti di poter lavorare concretamente a questo “sogno”.

In questo articolo cercheremo di spiegare tutti i dettagli che è necessario conoscere per creare un proprio studio di registrazione “miniaturizzato”, un obiettivo reso possibile dai progressi della tecnologia.

Caratteristiche di uno studio professionale

Per studio professionale si intende un luogo professionale dove l’artista registra le sue creazioni musicali. Questi luoghi possono essere diversi dagli home studio, non necessariamente dal punto di vista dell’attrezzatura ma per altri aspetti che andremo ad analizzare.

In linea di principio, uno studio professionale offre un ampio spazio con una strumentazione completa.

Si distingue per l’esperienza del suo staff (che si rivela una risorsa molto importante per i principianti), ma anche per la qualità delle sue console di registrazione, per l’ottimo livello dei microfoni e per il trattamento acustico.

Differenze tra uno studio professionale e un home studio

È difficile fare un elenco esaustivo di tutte le differenze che riguardano questi due tipi di studi di registrazione. La prima differenza potrebbe riguardare in entrambi i casi lo spazio destinato alle diverse operazioni musicali.

In generale, gli studi professionali investono di più per acquisire le loro attrezzature, mentre negli home studio questa caratteristica non è sempre presente. Va tenuto conto anche di un’altra differenza, ovvero che gli studi professionali sono senz’altro più noti nell’industria musicale.

Perché un home studio?

Fino a qualche tempo fa l’allestimento di uno studio di registrazione casalingo non era affatto un’impresa semplice. Sebbene gli artisti ne sentissero un forte bisogno, in molti dovevano necessariamente desistere a causa di una serie di limitazioni in termini non solo di spazio e tempistiche di realizzazione, ma anche di costi fin troppo elevati.

Le cose sono cambiate negli ultimi anni, dato che lo sviluppo nell’elettronica e nell’IT ha reso le cose più facili. Ora, con strumenti come MAO (Computer Aided Music) non c’è più tutto questo bisogno di grandi competenze informatiche.

Il motivo principale per cui gli artisti musicali potrebbero aver bisogno di un home studio è senza dubbio di carattere economico. Registrare le proprie composizioni in uno studio professionale è certamente garanzia di qualità, ma comporta una spesa notevole, che va necessariamente tenuta in considerazione.

A seconda della fama dello studio, infatti, i musicisti si ritrovano a pagare dai 400 ai 2.000 euro al giorno.

Ma è solo un discorso economico? No, ci sono anche altri vantaggi, come ad esempio il fatto che uno studio di registrazione casalingo consente di rimuovere i limiti derivati dal tempo. Per produrre un album sono spesso necessarie diverse settimane: in caso di budget risicato è fin troppo evidente come il tempo a disposizione per provare sia sempre meno.

Con un home studio è invece possibile provare il pezzo anche una cinquantina di volte senza che nessuno faccia pressioni di nessun tipo. Per realizzare un singolo brano si possono impiegare anche mesi: nessuno ci corre dietro.

Inoltre, un home studio offre molto più comfort. L’intero ambiente è stato organizzato a piacimento del musicista, ed è senza dubbio un importante fattore antistress.

Potrebbero esserci anche altri motivi che spingono l’artista musicale a creare un home studio, come ad esempio la voglia di migliorarsi, ma anche il desiderio di divertirsi e scatenare la propria passione.

Qualunque sia il motivo della scelta, in questo articolo parleremo di tutto ciò che è necessario per allestire il proprio studio di registrazione casalingo.

Quale location per l’home studio?

Una delle prime domande che potrebbe porsi il musicista quando pensa di allestire il proprio home studio è: “Dove posso realizzarlo?”. Prima di rispondere a questa domanda è opportuno ragionare su cosa si vuole esattamente fare con questo studio e che tipo di attrezzatura si è intenzionati ad usare.

Bisogna pertanto tenere in considerazione le dimensioni della propria stanza o del proprio appartamento, ma anche di quanto fastidio si può arrecare alla propria famiglia, ai coinquilini, al vicinato e via dicendo. È chiaro che l’ideale sarebbe organizzare più spazio possibile per sentirsi a proprio agio.

Bisogna riconoscere che non è sempre piacevole, per chi ci sta intorno, veder dare libero sfogo alla propria passione per la musica. I membri della nostra famiglia potrebbero anche chiudere un occhio, ma i vicini sicuramente no.

D’altronde, la normativa sull’inquinamento acustico – basata sul livello e sulla durata del rumore – è fin troppo chiara, e basta poco per ritrovarsi con denunce o multe. Pertanto, bisogna fare in modo che l’home studio non crei alcun fastidio ai vicini.

L’allestimento dovrebbe quindi avvenire vicino a muri che non sono in condivisione con nessun’altra casa. Se si vuole prendere una casa in affitto, l’ideale sarebbe stabilirsi al piano terra.

Quando possibile, il musicista dovrebbe optare per l’isolamento dai rumori esterni, evitando pareti piastrellate o in cemento e la troppa vicinanza alle finestre.

In ultimo, ma non meno importante, è necessario installare una linea elettrica specifica per il proprio studio di registrazione casalingo, in modo tale da evitare derive che potrebbero danneggiare l’attrezzatura.

Per avere un’idea ancora più chiara e dettagliata di come realizzare il proprio home studio, il consiglio più adatto è quello di visitare almeno una volta uno studio professionale.

Anche i video tutorial che si trovano in rete possono fornire dettagli sufficienti: tuttavia, quando ci si trova realmente tra le mura di uno studio “fisico” si riesce a comprendere tutto nei minimi dettagli.

Cosa caratterizza un home studio?

In teoria, un home studio ha la stessa attrezzatura di uno studio di registrazione professionale. La tipologia di attrezzatura dipende ovviamente dall’artista e dal tipo di musica che ha intenzione di fare. Va da sè che chi si dedica alla musica elettronica non avrà bisogno della stessa attrezzatura di un cantante pop/rock.

Detto ciò, uno studio di registrazione casalingo deve disporre di determinate attrezzature standard.

Ad esempio, non può mancare il dispositivo di registrazione multitraccia (un computer con un’interfaccia audio e l’apposito software o semplicemente un registratore hardware, analogico o digitale, per chi se la cava con i computer), così come il sistema di ascolto (coppie di altoparlanti e cuffie).

Indispensabili anche i cavi audio o MIDI (vari cavi con adattatori per collegare tra loro le apparecchiature), gli alimentatori (cavi di alimentazione, trasformatori e prese multiple, ecc.) e i mobili (scrivanie, tavoli, sedute, ecc.).

Inoltre, a seconda dei casi, un home studio dovrebbe disporre di un mixer (collegamento tra sorgenti audio, dispositivi di registrazione e sistema di ascolto), oltre che di microfoni (uno o più microfoni con aste), strumenti musicali (chitarre, bassi, tastiere, batteria, CD e amplificatori secondo necessità), dispositivi hardware di elaborazione audio (compressore, EQ, riverbero, delay, ecc.) e trattamenti acustici (pannelli di legno, schiuma per migliorare l’acustica nella stanza).

Specifiche di varie apparecchiature

Il computer

Il computer può essere tranquillamente considerato come la spina dorsale di un home studio. Per fare in modo che tutto funzioni nel migliore dei modi, il consiglio che viene sempre dato ai musicisti che vogliono realizzare uno studio di registrazione casalingo è di affidarsi ad un computer potente, prestando particolare attenzione alla RAM e al processore.

Quando si sceglie un computer, non devono mai essere trascurati alcuni dettagli come la scheda madre, il chipset e il tempo di risposta del suo disco rigido. Pertanto, meglio equipaggiarsi con un computer il cui rumore di fondo sia limitato il più possibile, in modo tale da garantire l’elevata qualità del trattamento acustico.

Meglio fare a meno dei programmi in background (internet, giochi, ecc.), che potrebbero comportare una perdita di energia. Il disco rigido dovrebbe avere una capacità minima di almeno 500 GB.

La scheda audio

L’elaborazione dei file wav richiede una scheda audio di una certa potenza. Il musicista può utilizzare quella installata di default sul proprio dispositivo per ascoltare MP3, video, e altro ancora.

Tuttavia, per le registrazioni è consigliabile recarsi nei negozi di musica per acquistarne una adatta. Il prezzo può variare a seconda del numero di uscite: il consiglio è di munirsi di schede audio con almeno 2 uscite (il costo supera di solito i 75 euro).

Il mixer

Alcuni software come Cubase e Pro Tools mettono a disposizione un mixer virtuale. Tuttavia, per far sì che funzioni al meglio c’è bisogno di un computer molto potente, e di conseguenza piuttosto costoso.

Il mixer viene utilizzato per rielaborare il suono, registrarlo e aggiungervi effetti. Si possono scegliere due tipologie, ovvero digitale e analogico.

I diversi software

Per ripristinare le funzioni del mixer sul proprio PC sono disponibili diversi software. I più utilizzati per la rielaborazione del suono sono Pro Tools, Logic Audio, Cubase e Ableton.

Pro Tools è un software completo, usato soprattutto dai professionisti. Logic Audio è un software di Apple che si fa apprezzare perché molto ergonomico e abbastanza intuitivo.

Ableton, invece, è un software che il musicista può usare anche per creare video clip. Infine, Cubase è un software che ha dalla sua l’esperienza sul campo.

I microfoni

Per quanto riguarda invece i microfoni per il proprio studio di registrazione casalingo, la scelta può ricadere su due categorie, ovvero statica e dinamica. Mentre la dinamica è adatta per la grancassa, la statica è efficiente per la registrazione della voce in studio.

I microfoni possono rilevare i difetti della voce e qualsiasi rumore nella stanza, compreso quello del computer. Quando si sceglie il microfono, è opportuno prendere in considerazione non solo il presunto utilizzo (registrazione o amplificazione del suono) ma anche la portata e la qualità desiderate.

I preamplificatori

Sono molto legati ai pickup e vengono venduti all’incirca allo stesso prezzo. Quando il microfono produce suono, questo tornerà al preamplificatore che lo renderà più omogeneo.

Il preamplificatore non è uno strumento essenziale dell’attrezzatura che farà parte dello studio di registrazione casalingo, sebbene sia in grado di soddisfare pienamente le esigenze in termini di qualità del suono.

I preamplificatori a valvole sono probabilmente quelli più popolari. A seconda delle proprie esigenze e ovviamente del budget a disposizione, il musicista può optare per un Avalon 737 SP oppure per un Presonus Studio Channel, quest’ultimo in grado di offrire prestazioni accettabili ad un prezzo contenuto.

Cuffie

A differenza delle cuffie hi-fi, le cuffie da studio consentono di ottenere una maggiore precisione e qualità del suono. Possono essere chiuse o aperte (o semiaperte): le prime sono usate per registrare le tracce mentre le seconde sono usate per il mixaggio.

Non è consigliabile utilizzare solo le cuffie per il mixaggio, ed è per questo che il musicista avrà bisogno di buone coppie di altoparlanti.

Altoparlanti

Gli altoparlanti di monitoraggio sono molto noti e apprezzati perché riescono a garantire una certa precisione del suono. In genere vengono consigliati quelli lineari, che presentano un buon bilanciamento del suono.

In questo modo, il musicista sarà in grado di percepire e ascoltare tutti i dettagli della musica, compresi quelli minori: l’ideale per avere un mix perfetto.

Realizzare lo studio di registrazione casalingo in base al budget

Come detto, per allestire un home studio è necessario guardare con molta attenzione anche al proprio budget. Una spesa più ampia consentirà di realizzare uno studio di registrazione casalingo certamente più sofisticato.

Per ottenere un risultato soddisfacente e di qualità sufficiente da essere commercializzato in rete, bisogna necessariamente ragionare su una spesa compresa tra 2.500 e 3.000 euro.

Gli aspetti più importanti per avere un ottimo home studio consistono nella scelta della posizione migliore e dell’attrezzatura necessaria, rimanendo entro i limiti imposti dal proprio bilancio. Non è facile, ma con i consigli riportati in questo articolo è certamente possibile.

Introduzione Tecnico del suono