Quali sono i migliori formati audio e codec?

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MP3, M4A, AAC e tanti altri ancora. Sono davvero molti i formati di file audio che si possono utilizzare per gestire i contenuti audio/video nelle applicazioni.

In questo articolo cercheremo di fare un approfondimento dettagliato proprio sui diversi tipi di file audio, soffermandoci su quale tipo di audio o formato video è meglio usare per una determinata applicazione.

Prima di tutto, è bene fornire qualche chiarimento, rispondendo ad alcune domande molto comuni.

Qual è il miglior formato audio per la qualità del suono?

Senza dubbio un formato di file audio senza perdita di dati, ovvero FLAC, WAV o AIFF. Questi tipi di file sono considerati “ad alta risoluzione” perché risultano di qualità identica o addirittura migliore a quella garantita dal CD. Chiaramente bisogna accettare un compromesso, ovvero che questi file hanno dimensioni molto grandi.

Quale formato di file audio è il migliore per l’uso sul Web?

Dal punto di vista della compatibilità del browser, .MP3 e .MP4 sono i migliori formati di file audio da utilizzare sul Web. Tutti i browser moderni supportano questo formato, incluso IE9. Tuttavia esistono anche altri formati supportati dalla maggior parte dei browser, come ad esempio OGG, WebM, AAC e WAV.

Qual è il formato audio più diffuso?

I file MP3 sono senz’altro il formato audio più popolare. Nei decenni passati, la loro ubiquità ha rappresentato la migliore ispirazione per un’intera categoria di dispositivi (in primis i lettori MP3), e nonostante il passare del tempo la loro popolarità non sembra affatto in calo.

Gli MP3 possono essere creati in una varietà di bit rate, che viene utilizzato per bilanciare la qualità e le dimensioni del file. La loro dimensione, particolarmente efficiente, ha fatto in modo che diventassero il formato “standard” per lo scambio di audio sul Web.

Come posso convertire un file audio da un formato all’altro?

Per convertire i file manualmente, la strada migliore consiste nell’utilizzo di un programma come VLC Media Player, che consente la conversione tra i formati di file audio più diffusi.

Per convertire i file in modo programmatico ci si può invece affidare a Filestack, che mette a disposizione un’API di transcodifica audio che rende davvero molto semplice la conversione dei file audio.

Formati di file audio

Vediamo ora nel dettaglio le caratteristiche dei principali formati di file audio.

.MP3

I file .MP3 sono i file audio più comuni tra quelli che si possono trovare in circolazione. Gli MP3 presentano una compressione con perdita di dati, pertanto la loro qualità andrà inevitabilmente a diminuire con le modifiche successive. Gli MP3 sono ancora di dimensioni relativamente grandi rispetto ad altri formati di file audio che andremo a descrivere successivamente.

I file .MP3 possono essere codificati ad una velocità in bit costante oppure ad una velocità in bit variabile. Un bit rate costante garantisce la stessa qualità in tutto il file audio, ma si traduce in una dimensione del file certamente maggiore. La velocità in bit variabile riduce la qualità durante i momenti “silenziosi” di un file, ma al tempo stesso permette di ridurre le dimensioni complessive del file stesso. La maggior parte degli smartphone e dei lettori musicali utilizza il formato .MP3.

.M4A

.M4A è un formato basato su Apple che corrisponde ai file video .MPEG-4. I file .M4A presentano una compressione senza perdita di dati, in modo tale da operare più modifiche senza che ciò comporti alcuna perdita di qualità. Rispetto agli altri formati di file audio presenti in questo articolo, i file .M4A (che riproducono l’audio sui principali prodotti Apple, come iPhone e iPod) hanno una qualità simile ma sono caratterizzati da dimensioni inferiori.

.AAC

Come gli MP3, anche i file Advanced Audio Coding (AAC) sono file audio con perdita di dati. Tuttavia, i file .AAC, nel loro stato originale, hanno una qualità molto più elevata rispetto a qualsiasi altro formato di file audio presente in questo articolo. I file .AAC sono generalmente di dimensioni simili agli MP3, nonostante siano di qualità leggermente superiore.

Oltre alla possibilità di crearli con un bit rate variabile o un bit rate costante, l’altra interessante caratteristica dei file .AAC è che sono open-source, pertanto non è necessario pagare royalties per crearli e distribuirli (a differenza di quanto accade invece con i file .MP3).

I file .AAC sono più comunemente associati a iTunes, anche se è possibile utilizzarli su altri dispositivi e console da gaming.

.OGA, .OGG

Esattamente come i file .AAC, anche i file .OGA sono open-source e utilizzano la compressione con perdita di dati. Usano bit rate variabile per ridurre le dimensioni del file: tuttavia, questo aspetto non va a togliere nulla alla qualità complessiva del suono. Non è un caso se i file .OGA tendono ad essere di qualità superiore rispetto agli MP3, anche se non sono supportati da molti programmi.

.FLAC

Come M4A, anche FLAC è un formato audio senza perdita di dati. Tuttavia, la differenza principale con il formato M4A consiste nel fatto che FLAC è open source e presenta un algoritmo di compressione più efficiente, che può ridurre il file del 50-70% rispetto alla sua dimensione originale. Questo formato è molto gettonato tra gli audiofili, che lo utilizzano per archiviare raccolte di musica con la massima qualità. Poiché è open source, il formato FLAC risulta compatibile con molti dispositivi e programmi.

.PCM, .WAV, .AIFF

PCM, o Pulse-Code Modulation, è un formato audio non compresso, usato molto spesso nei CD e nei DVD. Questo formato utilizza una “frequenza di campionamento” che definisce la frequenza con cui è stato campionato l’audio originale; inoltre, il formato è caratterizzato da una “profondità di bit” che definisce quanti bit vengono utilizzati per definire ciascun campione.

Il formato WAV, o Waveform Audio File Format, è comunemente usato come formato wrapper per memorizzare l’audio in formato PCM, rendendolo più adatto ai computer Windows.

AIFF, o Audio Interchange File Format, viene utilizzato come WAV, vale a dire come formato wrapper per archiviare audio in formato PCM, anche se ad eccezione dei computer Mac.

Come scegliere il giusto formato di file audio

La scelta del miglior formato audio per le proprie esigenze dipende interamente da cosa si intende utilizzare per l’audio stesso. Sarebbe infatti opportuno scegliere un formato in grado di raggiungere la qualità dell’audio richiesta, senza eccedere. I file audio di alta qualità, se non necessari, possono risultare molto ingombranti da spostare, condividere, convertire e gestire.

Pertanto, il consiglio migliore per i professionisti che stanno pianificando di modificare l’audio (ad esempio per un podcast) è quello di utilizzare un formato non compresso. In questo modo potrà essere mantenuta la qualità dell’audio ogni volta che si modifica e si salva il file. Una volta terminata l’operazione, sarà dunque possibile esportare in un formato compresso più facile da distribuire. I formati non compressi includono PCM, WAV e AIFF.

Se invece si hanno obiettivi diversi, come ad esempio l’ascolto della propria raccolta musicale in alta fedeltà, è meglio optare per un formato che utilizzi la compressione audio senza perdita di dati. In questo modo verrà interessato uno spazio di archiviazione decisamente inferiore rispetto ad un formato non compresso, ma si riuscirà comunque a mantenere la piena qualità della registrazione originale. Questi formati includono FLAC, WMA, M4A.

Se invece la qualità audio perfetta non è un aspetto prioritario – ad esempio se si vuole condividere il file sul Web o si ha bisogno di risparmiare spazio su disco – il consiglio è quello di scegliere un formato che utilizzi la compressione audio con perdita di dati. Fortunatamente, la compressione con perdita di dati è diventata di ottimo livello negli ultimi anni, tanto che la maggior parte delle persone non riesce a distinguere tra compressione con perdita e senza perdita. Questi formati includono MP3, OGA, AAC

Setup e Audio